Luci e Suoni d’Artista 2017 – L’equilibrio e la vertigine

Chi è fiero della propria paura osa tendere cavi sui precipizi; si lancia all’assalto dei campanili; allontana e unisce le montagne; con il cavo teso unisce il mondo di prima a quello di dopo. Questo è il viaggio da fare insieme, come funamboli, da un punto all’altro della corda, abitare e giocare la città, sentire la vertigine, spingersi nel vuoto e in quello spazio inesplorato che attende il pieno. Fare luce per illuminare e ri-conoscere i limiti, scoprire che sono mobili e che vanno spinti più in là per fare spazio al nuovo che chiede di entrare. I limiti insuperabili esistono solo nell’anima di chi è a corto di sogni. Per cambiare il mondo devi starci dentro, devi sentirne la vertigine.

 

Nel 2017 l’esercizio di “comunità’ illuminate”  è stato sul tema dell’equilibrio e della vertigine. La nostra società non è più abituata a mettersi in gioco, non è allenata alla cultura del rischio, della scoperta, della caduta ed è invece ossessionata dalla paura e dall’ansia di sicurezza. Per questo ha bisogno di contattare la dimensione ludica e la sfida del vuoto, di capire che oggi dobbiamo “assumere la forma dell’acqua e non quella della pietra” (G. Romagnoli, Coraggio!) perché se vogliamo sentirci sicuri dobbiamo pensare innanzitutto che non lo saremo mai.

 

La piccola città, d’arte e di pietra, di Ruvo di Puglia si è riempita, per il secondo anno di Luci d’artista, di funambolici voli collettivi che evocano le imprese del francese Philippe Petit, Wim Wenders del Cielo sopra Berlino, Italo Calvino delle Città invisibili e tanto altro ancora, sospeso tra ciò che siamo e ciò che immaginiamo, con lo slancio del corpo e dell’anima verso ciò che chiede di essere fatto, insieme.

 

Photo © Cinzia Cantatore PhotographyAssociazione culturale fotografica màdő

 

 

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