Postpickr e il crowdfunding del cuore

Postpickr e il crowdfunding del cuore

Ritorniamo dopo alcuni mesi di duri e concentrati lavori e peripezie per la sede del nostro coworking (ahi, quante ce ne stanno facendo passare) e riprendiamo parlando di un argomento che ci sta a cuore: il crowdfunding.

Alcuni mesi fa siamo stati ideatori di uno splendido crowdfunding a supporto del Talos Festival di Ruvo di Puglia, che per diverse ragioni aveva subito un arresto anomalo con il rischio di saltare l’edizione 2015. Meno di un mese di duro lavoro per la preparazione, 40 giorni di crowdfunding e 2000 euro raccolti (online e offline). Una cifra non altissima, ma raccolta grazie all’affetto che tante persone hanno dimostrato nei confronti della manifestazione musicale.

Quello che ci aveva tanto gratificato però non era tanto l’aspetto economico (comunque fondamentale in una raccolta fondi), ma il coinvolgimento e la rete che eravamo riusciti a creare, raccogliendo millemila testimonianze sia fotografiche sia video da diverse parti del mondo… Ebbene si: Australia, Olanda e Stati Uniti in pole position! Questo a dimostrare l’internazionalità del festival.

Il crowdfunding è un metodo di raccolta fondi che ha preso molto piede negli ultimi tempi, nel quale in cambio di una donazione a sostegno di un progetto, si ricevono alcune ricompense in molti casi simboliche. Ma, ad eccezione di una percentuale bassa di progetti virali con successi stratosferici, noi crediamo che un crowdfunding ha un vero successo se fatto con il cuore.

A questo proposito, abbiamo un bell’esempio che ci teniamo oggi a raccontare, che unisce le parole coworking – innovazione – sud – territorio – cuore: il suo nome è PostPickr e dietro ci sono tre meravigliose persone.

PostPickr_ok

I loro nomi sono Maurizio Lotito, Maria Miracapillo e Antonello Fratepietro, tutti di Andria. Il chi sono e da dove vengono lo trovate qui. Ma il dove vorrebbero andare, è un’altra storia.

Circa tre anni fa hanno annusato l’idea di realizzare un tool per coloro che utilizzano le piattaforme social per lavoro e che spesso si ingarbugliano con pubblicazioni multiple su diversi canali.

Per chi non lo sapesse, la gestione dei canali social a scopo divulgativo (commercio, marketing, cultura, entertainment) è diventato un vero e proprio lavoro. Chi lo fa deve essere costantemente connesso e programmare post, video, immagini in diverse ore della giornata per aziende, personaggi famosi, luoghi della cultura. In commercio esistono già dei big tool internazionali del settore, ma qui si sogna una alternativa tutta italiana.

Parte la sfida (a tratti ambiziosa diciamolo): vincere la concorrenza internazionale! Dopo vari test privati, la prima versione beta del tool viene messa pubblicamente online un anno fa, cercando sempre più persone che volessero testarla. Viene creato un gruppo chiuso di users su Facebook, dove i beta tester chiamati a raccolta, possono segnalare bug, correzioni, suggerire migliorie e cambiamenti sulla base della propria esperienza.
La triade andriese è sempre disponibile, cordiale nelle risposte, gentile, generosa e instancabile nei ringraziamenti. Si innesca un processo di fiducia e familiarità, di confidenza professionale ma anche amichevole: la diretta conseguenza è la nascita di una rete in cui vengono scambiate opinioni, si stringono rapporti di conoscenza, anche (e sopratutto) lavorativi.
Gli users stessi chiamano a raccolta colleghi e conoscenti nel gruppo, invitandoli a testare il tool. Si viene a creare un nuovo gruppo di professionisti (ad oggi oltre 700), tutti uniti nell’unico scopo di testare PostPickr, il cui progetto cresce grazie a loro e con loro.

È un coworking virtuale.

Inevitabilmente nasce la necessità di accelerare lo sviluppo delle nuove funzioni suggerite dagli utenti, ma per fare questo serve il vil denaro, sopratutto perchè diventa necessario coprire i costi di mantenimento della piattaforma.

E quindi si giunge all’idea del crowdfunding.

Circa 40 giorni fa, dopo lunga preparazione (supponiamo, data la nostra precedente esperienza) parte la loro campagna di raccolta fondi su Eppela con goal posto alla cifra di 10mila euro. Previsti diversi livelli di donazione (dai 5 euro ai 1500) grazie ai quali è possibile abbonarsi all’utilizzo della piattaforma PostPickr ad oltre la metà del prezzo di listino. Un’offerta allettante per gli users. Difatti dopo due giorni era già stato superato il 19% della cifra richiesta. Inizia quindi una frenetica attività di divulgazione e sponsorizzazione (radio, blog, carta stampata e testate online, meeting) guidata dal team di PostPickr, condivisa e amplificata dagli users grazie al quale, con un lento ma inesorabile cammino, ha permesso il raggiungimento dell’obiettivo in meno di 30 giorni dall’inizio della campagna.

Ma come in ogni campagna di crowdfunding che si rispetti, il vero picco arriva sempre allo scadere del termine: in 13 giorni si raddoppia la cifra, grazie anche (e sopratutto) al giusto appello-scossone della triade andriese.

Nel momento in cui viene scritto questo articolo, a circa 17 ore allo scadere del crowdfunding, la cifra raccolta è di oltre 21mila euro con un incremento di oltre il 113% del goal. 

Inutile descrivere gli animi del team e dei supporters del progetto sparsi sul territorio nazionale: l’emozione (e la commozione) si legge tra le righe dei post che animano queste ultime ore la bacheca di Facebook, tra una emoticon, un cuoricino e dieci punti esclamativi.

Dov’è la chiave di questo enorme successo?

PostPickr è il tool editoriale di successo: è ben fatto, colorato, con una grafica accattivante, con decine di funzionalità, intuitivo, rapido nell’utilizzo, semplice nella programmazione, concorrenziale, innovativo. Italiano. Meridionale.

Ma la chiave è composta da ognuno dei tre genitori di PostPickr e da quello che sono riusciti a creare a livello umano e affettivo. Lo si misura dalle oltre 70 persone che hanno donato al solo scopo di contribuire con cifre minime. Lo si misura dalla fiducia data dalle grandi agenzie di comunicazione. Lo si misura semplicemente dal numero di persone che ne parlano, che hanno donato e che continuano spontaneamente  a condividerne gli aggiornamenti.

Il vero successo del crowdfunding avviene quando si crea coinvolgimento basato sul rispetto, la fiducia, il cuore, tutti valori che oggi cerchiamo disperatamente e che inaspettatamente si possono trovare in luoghi impensabili come il dietro le quinte di un freddo prodotto di programmazione editoriale.

 

Ma aldilà dell’obiettivo finanziario, ciò che colpisce è l’affetto e l’entusiasmo che riusciamo chiaramente a percepire intorno a noi ed al nostro progetto: da questo punto di vista, possiamo dire che il vero traguardo è già centrato! (9 feb 2016, Maurizio Lotito)

 

E oltre al crowdfunding perchè tutto ciò piace a noi cowi? Innanzitutto perchè abbiamo scelto gli stessi colori! 🙂

Ma sopratutto perchè in questa storia c’è tutto quello in cui crediamo: coworking – innovazione – sud – territorio – cuore. E noi amiamo il nostro sud.

 

La Capagrossa Coworking sostiene PostPickr.

 

Archeologa per aver tirato a sorte sul modulo dei corsi di laurea. Peccato che poi mi sia piaciuto. Esperta in comunicazione digitale per la promozione del territorio; digital strategist per progetti socio-culturali, musei e siti archeologici. Coworking co-founder. Amo smisuratamente il sud.